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Il Covid non ferma lo scambio con il Belgio

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Il resoconto da parte di un'allieva del recente videoincontro con gli amici ospiti belgi del College Hagelstein:
"La prima settimana del mese di maggio 2020 le classi quarte del liceo avrebbero dovuto prendere parte alla seconda fase dell'ormai tradizionale scambio con il College Hagelstein.
Dopo 27 anni di vicendevole amicizia con i colleghi belgi questo è stato il primo anno in cui, per motivi esterni, per cause di forza maggiore, questa esperienza tanto attesa ed entusiasmante non ha potuto trovare l'usuale completamento. Nonostante la dura e difficile realtà a cui il Coronavirus ci ha costretto, insegnanti e studenti non si sono lasciati scoraggiare dalla prospettiva di rinunciare a tutto ciò che questa vera e propria avventura racchiude. Non si tratta semplicemente di una gita fuori dai confini nazionali bensì di un viaggio che insegna ad entrare a contatto con ragazzi come noi appartenenti ad un contesto e ad una cultura diversa da quella che conosciamo; durante quelli che possono considerarsi relativamente pochi giorni nascono e si rafforzano amicizie, si ha l'opportunità di visitare luoghi nuovi e conoscere meglio le tradizioni, le abitudini e la storia del posto. Alla luce di queste considerazioni l'ipotesi di abbandonare tutto ciò è parsa assolutamente inconcepibile, così tutti i singoli coinvolti in questo progetto si sono mobilitati col fine di poter organizzare un incontro virtuale. Non si è trattato di colloquio improvvisato ma che al contrario ha richiesto un'accurata pianificazione e impegno da parte di tutti, sono state infatti precedentemente programmati vari meeting tramite Google Meet dedicati alla proposta di idee, alla modalità con cui metterle in atto e a delle vere e proprie “prove generali”. Dopo una così attenta programmazione il giorno del “faccia a faccia” con i partecipanti belgi allo scambio ha avuto finalmente luogo; avremmo certamente voluto ricambiare di persona le esaltanti ed interessanti attività offerteci in settembre ma essendone impossibilitati abbiamo seguito una scaletta che ci avrebbe consentito di trasmettere un sentore della bellezza del nostro territorio e dell'entusiasmo che la consueta visita di ritorno porta con sé. In primis abbiamo mostrato loro un filmato raffigurante fotogrammi della nostra Regione, in seguito alcuni studenti hanno illustrato come cucinare un tipico piatto italiano, abbiamo assistito ad un intervento musicale di una nostra compagna, successivamente i nostri ospiti sono diventati protagonisti attivi di un quiz con domande su temi riguardanti la nostra zona e come sorpresa finale avevamo preparato anticipatamente un video di saluti. Complessivamente tutti hanno apprezzato questa esperienza alternativa e rivedere anche se solo attraverso uno schermo i nostri compagni fuori confine è stato molto bello. Credo che da questa vicenda possano essere tratte un paio di riflessioni: la prima sicuramente è esemplificativa del fatto che le tradizioni importanti, dalle radici profonde e fatte da un tale coinvolgimento da parte di tutti non deperiscono da un giorno all'altro ma prendendosene cura superano i limiti imposti da un'emergenza; in secondo luogo trovo sia giusto sottolineare che essere dei nativi digitali non fa di noi creature aliene ma anzi il contatto umano è uno dei nostri più profondi bisogni e, nonostante la capacità di adattamento debba essere sempre presente, situazioni come queste evidenziano ancora di più quanto siano fondamentali le relazioni con i nostri pari. Mi auguro che questa situazione diventi a breve solo un ricordo e che tanti altri futuri studenti negli anni a venire possano avere l'occasione di prendere parte ad un progetto così piacevole il quale è occasione costante per rammentarci che la scuola vera e autentica non può essere ridotta all'apprendimento sui libri come qualcuno cerca sempre di ribadire, in realtà sotto l'involucro c'è molto di più. Nel frattempo noi, studenti di quarta e i professori che hanno reso possibile questo scambio ci auguriamo di poter ospitare i nostri amici in una nuova occasione e che il nostro arrivederci non si trasformi mai in un addio."

Carlotta Perosa, 4ALs

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