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Vezzi e vizi dell’italiano contemporaneo

Venerdì 31 marzo Tullio De Mauro avrebbe compiuto 85 anni e molte scuole si sono impegnate a ricordare la sua figura di fine studioso, attento ai cambiamenti della lingua italiana. L’ISIS Magrini Marchetti lo ha fatto in modo davvero speciale: Paolo Marsich e Sandra Muzzolini hanno infatti proposto una garbata riflessione “a due voci” sulle mode linguistiche, gli intercalari e i tic verbali che stanno gradualmente trasformando la nostra lingua. 

La riflessione sulla trasformazione dell’italiano ha radici lontane, su di essa hanno infatti già scritto testi lungimiranti sia Italo Calvino che Pier Paolo Pasolini. È proprio partendo dalle loro considerazioni che Paolo Marsich ci ha spiegato con precisione e autoironia l’attuale “stato della lingua”, fornendo aggiornati esempi di quanto l’enfasi eccessiva (offertissima, strafelice…) da un lato e il tentativo costante di minimizzare le proprie affermazioni (in qualche modo) dall’altro rendano inautentica la lingua che utilizziamo. 

Sandra Muzzolini, invece, pur sottolineando che i prestiti linguistici sono una ricchezza, con pacatezza ed eleganza ci ha posto di fronte all’uso sconsiderato che talvolta si fa ormai dell’inglese, avvisandoci che se ad un anglofono parliamo di biobreak, gli stiamo in realtà chiedendo una pausa per andare in bagno…certe cose è meglio saperle per evitare brutte figure.

Al di là però dei singoli esempi, ciò che è emerso con più forza da questa brillante lezione non è certo stato un invito al purismo linguistico, che spesso si trasforma in sterile irrigidimento dello strumento verbale. Semmai il numeroso pubblico in sala ha colto l’importanza di parlare “con parole precise” (per usare l’espressione di Gianrico Carofiglio), di evitare le formule stereotipate già denunciate da Nanni Moretti in Palombella rossa, di scegliere con responsabilità e sincerità i termini che utilizziamo, pur sapendo che “è normale fare errori” (Andrea De Benedetti) e che talvolta gli errori diventano norma perché la lingua cambia nel tempo.  

Davvero un bel modo per chiudere il ciclo di Lezioni aperte del 2016/2017!

 

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