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DON GIUSEPPE MARCHETTI, MEMORIA E PROGETTI

In occasione dei cinquantesimo anniversario della morte, presso l’Aula Magna dell’Istituto, è stato ricordato con un affollato convegno  don Giuseppe Marchetti, insigne figura di uomo di cultura friulano, gemonese di nascita, al quale è intitolato l'Istituto Tecnico Economico e Tecnologico. La manifestazione è stata inserita nell'ambito di un progetto sostenuto dal Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia, con il coordinamento della Società Filologica Friulana e la collaborazione di numerose istituzioni culturali, denominato "IDENTITA' ED AUTONOMIA Dibattito sul Friuli di ieri e di oggi". In apertura del convegno la Dirigente Scolastica dott.ssa Covre, ha ribadito la volontà dell'Istituto di continuare a mettere a disposizione degli studenti una offerta formativa che comprenda anche  un avvicinamento alla cultura e alla storia locale, presupposto per la consapevolezza personale e per guardare ai tanti e mutevoli orizzonti del tempo presente. Convincimenti condivisi, negli indirizzi di saluto portati dal Vicesindaco di Gemona Adalgisa Londero e dal consigliere regionale Claudio Violino, presente unitamente al consigliere Zecchinon. Il presidente della Società Filologica Friulana prof. Federico Vicario  ha illustrato le motivazioni del percorso culturale promosso, nel quale l'opera di don Marchetti  ha una particolare attualità. Il prof. Walter Tomada ha, quindi, delineato la biografia e le principali opere dello studioso, uno dei protagonisti  del panorama culturale friulano del dopoguerra, con Pier Paolo Pasolini e Gianfranco D'Aronco, primo estensore di una grammatica friulana e, tra l'altro, fondatore della testata "Patrie dal Friul" ancora oggi pubblicata. Il prof. Alberto Vidon, invece, ha illustrato, partendo da un inedito consegnato all'Istituto dai familiari in occasione della manifestazione per il quarantennale della morte nel 2006, la esperienza in terra d'Africa di don Marchetti(1936-37), quale cappellano militare al seguito delle truppe italiane in Abissinia. Un interessantissimo carteggio con raccolte anche di articoli pubblicati a livello locale che consente un affresco puntuale di quella stagione della storia italiana: un testo che è intenzione dell'Istituto pubblicare, per contribuire alla conoscenza più ampia e non ristretta a pochi studiosi, che hanno potuto sino ad oggi esaminare quei materiali.

Il prof. Pierangelo Cragnolini, infine, ha illustrato il progetto che l'Istituto vuole attuare. Muovendo dall'opera postuma dello studioso  "Le chiesette  votive del Friuli" sono state individuate quelle a suo tempo ubicate nei comuni di Artegna, Buia, Gemona del Friuli, Osoppo e Venzone. Queste saranno oggetto di una rilevazione fotografica georeferenziata e inserite in un  itinerario virtuale plurilingue, accessibile mediante una specifica applicazione per telefoni cellulari. Un itinerario realizzato dagli  studenti e rivolto, in particolare, ai giovani, per una  valorizzazione di un patrimonio  di un territorio, che ha anche elevate caratteristiche identitarie. Al termine la Società Filologica Friulana ha fatto dono a tutti gli studenti intervenuti della riedizione del volume di Giuseppe Marchetti "Lis predicjis dal muini".(rm)Fotocronaca di P.Forgiarini.

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