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MARKETING POSTMODERNO, AQUILE E CANGURI

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Lezione aperta a cura di Walter Tomada

Siamo tutti ‘profilati’, per usare l’impietoso gergo del marketing, e le aziende sanno con sempre maggior precisione come raggiungerci e catturarci. Al tempo dei ‘social’ nessuno ormai sfugge alla ‘segmentazione’ con cui vengono classificati i consumatori, e le strategie per attirare i clienti sono sempre più determinate dai meccanismi della comunicazione virtuale. Dai ‘social’ non si può proprio prescindere, in un’epoca in cui la pubblicità su un quotidiano raggiunge a stento un quarto di ‘contatti’ rispetto ai ‘followers’ di un ‘web influencer’.

Sono questi alcuni elementi del ‘marketing postmoderno’ di cui ha trattato Walter Tomada nella ricchissima lezione aperta di venerdì 17 marzo, svelandoci in particolare come si agisce nel settore del turismo per costruire un piano di marketing territoriale. Attingendo alla sua pluriennale esperienza come responsabile della comunicazione per il Comune di Udine e come promoter del Friuli DOC, Walter Tomada ci ha raccontato com’è nato il ‘brand’ del celebre evento enogastronomico udinese, che arrivò davvero ad attirare un milione di persone, censite con l’infallibile metodo della ‘conta dei frichi’! ​

E’ stato un bilancio personale coinvolgente, a cuore aperto, di un’esperienza memorabile che ha significato, per un insegnante-giornalista, imparare un nuovo mestiere. Impararlo così bene da essere contattati agli antipodi del Friuli, Down Under come si autodefiniscono là, per vendere il prodotto ‘Australia’ in Italia.

Ed è così che l’aquila, quella dorata che campeggia sulla bandiera storica del Friuli, si incontra con i lontanissimi canguri.

 

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