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La questione del libero arbitrio ha una lunga e autorevole tradizione che comincia con Platone (“la colpa è di chi sceglie, il dio non ha colpa”) e attraverso Aristotele e la filosofia cristiana (è compatibile la libertà umana con l’onniscienza di Dio?) arriva fino a Spinoza e Kant. A partire dagli anni ’60 del Novecento, nel dibattito filosofico, il tema della libertà umana e della sua conciliabilità o meno con la concezione scientifica del mondo è tornata in auge. In particolare si è riflettuto (e si riflette) sulla compatibilità o meno tra libertà e determinismo, e l’inserimento nel dibattito dell’indeterminismo della meccanica quantistica non sembra aver semplificato il problema. Tanto più che il rapido progresso delle discipline neuroscientifiche e delle tecnologie da esse utilizzate (per esempio quelle di neuroimaging) sembrano avere molto di interessante da dire, anche a livello forense. Ne parlerà Andrea Mosca venerdì 9 marzo alle 18 nell’Aula Magna dell’Istituto Magrini Marchetti per il quarto incontro delle Lezioni Aperte.

 

 

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