LEZIONI APERTE 2018

Proprio uno ‘strano caso’ quello delle stelle di mare (scientificamente classe asteroidea del phylum degli echinodermi), affascinanti invertebrati dalle cinque braccia eppure simmetrici (simmetria radiale pentamera). Un fascino, il loro, che –come ha dimostrato con straordinarie perizia e chiarezza Maria Rosa Girardi nella quinta Lezione Aperta- va ben oltre la forma e gli splendidi cromatismi. Innanzitutto per quello straordinario -e per certi versi ancora enigmatico- sistema acquifero che consente loro la locomozione e l’alimentazione. E poi per la natura ‘ambigua’, dalla complessa classificazione: non sessili ma nemmeno altamente vagili, acefali ma dotati di cellule sensoriali, agamici, come gli organismi meno sviluppati, ma celomati, e quindi affini agli organismi più complessi, cordati e vertebrati.
Non a caso col variare delle teorie e delle conoscenze tassonomiche le stelle marine hanno cambiato collocazione, passando da una classificazione che, in base a criteri ottocenteschi ispirati a un’idea di miglioramento e di perfezione, le penalizzava ‘degradandole’ tra gli animali ‘apatici’ (né sensibili né intelligenti), a un’analisi di biologia evolutiva dello sviluppo che ne ha messo in luce la peculiarità, vale a dire il passaggio dalla simmetria bilaterale della fase larvale alla simmetria radiale.
Ed è così che dietro una lezione apparentemente solo descrittiva sono emerse questioni profonde, dal ruolo dell’adattamento nell’evoluzione degli esseri viventi, ai problemi metodologici della ricerca e alla consapevolezza della storicità di ogni categoria interpretativa.
Una lezione etica, in ultima analisi, non solo per la generosità e la modestia con cui Maria Rosa Girardi ha condiviso la sua ammirevole competenza, ma anche per averci ricordato che nel mondo scientifico (e non solo in quello) tutto è provvisorio.