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Settimana del Pianeta Terra - La terra trema. E la scuola?

Con la partecipazione alla 8a edizione della Settimana del Pianeta Terra, la nostra scuola propone spunti di riflessione sull'importanza della cultura della prevenzione in ambito sismologico. Giovedì 8 ottobre, alla presenza di autorità e di una rappresentanza di studenti del triennio sono stati esposti i risultati del progetto La terra trema. E la scuola? Il Dirigente scolastico introducendo i lavori ha sottolineando che da oltre un decennio la scuola realizza progetti di sismologia con la fondamentale collaborazione del CRS - Centro Ricerche Sismologiche di Udine, sperimentando e producendo risultati di un certo peso, “facendo ricerca vera”.
Il dott. Stefano Parolai, direttore del CRS, auspica che la collaborazione con l'istituto possa proseguire e ricorda che il CRS, nato come risposta al terremoto del ‘76, segna un legame con il territorio e con i giovani, permettendo loro di entrare in contatto col mondo della ricerca e di comprenderne l'utilità per la comunità.
A portare il saluto del Consiglio dell'Ordine dei Geologi del Friuli Venezia Giulia è il presidente, dott. Francesco Treu, che sottolinea quanto sia importante diffondere la cultura della cura del territorio e del nostro pianeta, valori di cui i giovani devono diventare ambasciatori. Solo conoscendo il proprio territorio è possibile pianificarne opportunamente l'utilizzo: in questo senso centrale è il ruolo del geologo che si può considerare “l'uomo del giorno prima”, colui che interviene prima dell'evento catastrofico per garantire la prevenzione.
Il sindaco di Gemona, Roberto Revelant, portando i saluti anche degli assessori Cargnelutti e Feragotto, concorda sull’opportunità di conoscere la natura del territorio per progettare secondo i parametri della sicurezza sismica, effettuando corrette politiche di investimento.
Solo attraverso la conoscenza si può maturare la consapevolezza: questo in sintesi l'obiettivo del progetto introdotto dal prof. Beccari passando la parola agli studenti. È compito di Giovanni Ganzitti delineare come l’idea ha preso corpo: dapprima il progetto PRESS40 che ha coinvolto, in passato, un centinaio di studenti in rilievi di rumore sismico ambientale nel sito dove sorgono le scuole dei loro comuni di residenza; in seguito la presentazione dei risultati ai ragazzi delle scuole medie, contribuendo alla divulgazione della prevenzione. In questo contesto è maturato un quesito: la nostra scuola è sicura? Perciò sono state effettuate misure di rumore sismico nei dintorni dell'istituto ed all’interno dell'edificio stesso, per comprendere come la struttura potrebbe reagire in caso di sisma. L’edificio ha una storia ed una struttura complesse: Enrico Agata delinea le fasi che hanno portato alla costruzione attuale ricordando che il corpo originario della scuola risale al 1975 e dopo il sisma del ‘76 viene adibito ad ospedale, che l'aula prospicente all’aula CIC all'epoca fungeva da sala parto! Nel corso degli anni è stato ampliato con la realizzazione di aule, laboratori, ascensori per rispondere alle esigenze crescenti della comunità scolastica. Davide Del Conte spiega che, data la complessità dell’edificio, i rilievi sono stati effettuati nel corpo centrale dello stesso e che sono state utilizzate, in aggiunta alle due stazioni sismometriche di cui è dotata la scuola, quella fissa GMAR e quella mobile SARA, numerose stazioni sismometriche fornite dal CRS. Dall’elaborazione dei dati è emerso che in caso di terremoto il suolo e l’edificio oscilleranno a frequenze diverse, non entreranno in risonanza, non subendo così interferenze costruttive e soprattutto... distruttive!
La dott. Carla Barnaba e l’ing. Chiara Scaini, le due ricercatrici che hanno affiancato gli studenti nella ricerca, interloquiscono poi sull’origine dei terremoti, in particolare in Friuli, sulla storia e sul ruolo del CRS nella gestione delle reti di monitoraggio, dell'allarme e del collegamento con la Protezione Civile, sottolineando l'importanza della ricerca in ambito sismologico.
Chiude i lavori il prof. Stefano Grimaz, dell’Università di Udine e direttore di SPRINT-Lab, Laboratorio di ricerca in  materia di Sicurezza e protezione intersettoriale dai rischi di incidente di origine naturale e tecnologica: spiega che la gestione di un territorio come il nostro, con molti fattori di rischio - sismologico, idrogeologico,… - coinvolge molti soggetti ed è un problema multidimensionale, per affrontare il quale è fondamentale mettere a  sistema le conoscenze e praticare il confronto per prendere opportune decisioni. Si complimenta con gli studenti per aver usato le conoscenze, per aver fatto dialogare istituzioni diverse, mondo della scuola e della ricerca, per aver lavorato insieme invitandoli a continuare a “fare squadra”!
Applausi, complimenti e consuete foto di rito!

 

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