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SUL COLLE DI OSOPPO

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​Il giorno 17 marzo 2022 le classi 3A cat, 4A cat, 5A cat, 4A geo e 5Ageo si sono recate presso il colle di Osoppo accompagnati dai docenti Cragnolini Pierangelo e Gervasio Isabella, con l'importante presenza del geologo professionista Dott. Seravalli Davide. L'uscita ha dato l'opportunità di approfondire la geologia del territorio locale circostante, seguendo passo per passo l'evolversi delle ere ed epoche, da prima della glaciazione sino ai giorni nostri. Le disamine tecniche ed i racconti del geologo, hanno fatto scoprire come il territorio che oggi si presenta, in passato fosse completamente diverso.
Visionando e ripercorrendo le orme degli ippopotami preistorici si è potuto pensare come il clima del territorio  fosse caldo e umido data la vicinanza con l'Africa prima che avvenisse la deriva dei continenti.
In questo immaginario cammino di migliaia di anni, si è potuto comprendere come successivamente il territorio fosse completamente coperto da un'enorme ghiacciaio che arrivava ad estendersi fino alla parte a  nord di Udine. Questo ghiacciaio ha dato origine alle attuali colline moreniche.
Da qui, finito il grande freddo, lo scioglimento del ghiacciaio ha dato vita ad un grande lago che ricopriva il territorio e che si estendeva dal monte San Simeone fino alle colline di Tarcento, Buja  e zone limitrofe.
Nel corso degli anni, il lago è stato ricoperto dai detriti portati dal fiume Tagliamento e dal fiume Fella. Questi due corsi d'acqua si congiungevano originariamente nella zona a sud di Osoppo ed in seguito, a causa di una frana a nord del lago di Cavazzo, il percorso del fiume Tagliamento è stato deviato provocando la confluenza dei due corsi d'acqua nella zona del Comune di Amaro. Il lago di Cavazzo pertanto, è a tutt'oggi il residuo del grande lago che sommergeva il territorio.
Il geologo Seravalli, insieme agli studenti, ha analizzato ed approfondito inoltre l'origine del conoide sul quale è situata la città di Gemona, gli aspetti sia geologici che tecnici del terremoto del 1976 e l'orientamento delle vallate friulane dovuto alle spinte tettoniche.
Non sono mancate le tematiche legate all'energia idroelettrica, l'importanza dell'acquedotto di Gemona che serve tutta la pianura friulana e le caratteristiche tecniche e pratiche delle barriere paramassi.
L'interessante uscita didattica ha così portato a conoscere ulteriormente la genesi e la formazione del territorio vicino, attraverso un percorso immaginario ma al tempo stesso concreto e ricco di aspetti tecnici che ben si sposano con gli indirizzi scelti dagli allievi.

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